Anche in questo caso andiamo a identificare due specie di relativamente facile distinzione: da una parte la "bosega", una delle più poliedriche specie di cefalo in cucina (adatta a zuppe, risotti, griglia, etc), dall'altra la "verzelata", una specie meno gustosa.
Confrontando la silhouette dei pesci, esse risultano assi diverse anche ad un occhio poco attento. La "verzelata" è forse la specie di cefalo più “allungata” e negli esemplari di grande taglia il ventre tende ad essere leggermente incavato, mentre la "bosega" è per certo la specie di cefalo più tozza tra quelle presenti nelle nostre acque.
La colorazione è simile, le due specie sono entrambe argentate sui fianchi, quasi bianche sul ventre e scure sul dorso; la "bosega" tende leggermente più al verdastro ma questo carattere è fortemente influenzato dall’habitat in cui è cresciuto il pesce. I caratteri distintivi sono presenti sul capo degli animali. La "verzelata" ha un evidente macchia colorata sull’opercolo (carattere presente anche nel cefalo dorato), la "bosega" invece è priva della macchia. Osservando l’occhio, nella "verzelata" l’iride è dorata o metallica (come in tutte le altre specie mediterranee) mentre nella bosega l’iride è marrone. Il carattere che comunque consente una chiara distinzione del cefalo bosega da tutte le altre specie mediterranee è il grande labbro superiore che spicca quando prortuso.